Trackyfood ingaggia Future4 per la comunicazione

“Valorizzare la filiera alimentare grazie ai dati: blockchain al servizio della qualità”
di Lorenzo Nicolao, Corriere della Sera – Corriere Innovazione/News.

Valorizzare la filiera alimentare grazie ai dati: blockchain al servizio della qualità
Prodotti più trasparenti grazie alla tecnologia. Al consumatore basta un QR-code per risalire alla provenienza e al processo di produzione.

Controllo qualità

Il mondo contemporaneo presenta processi di produzione sempre più complessi, anche nell’ambito alimentare. La tecnologia ha però reso accessibili tante informazioni fino a qualche tempo fa completamente sconosciute sia per i ristoratori, sia per i consumatori finali dei prodotti. La condivisione dei dati può essere così un valore aggiunto per garantire la trasparenza delle fasi di realizzazione e la certificazione della qualità delle materie prime. La controllabilità della filiera alimentare è in più determinante anche per prevenire la contraffazione dei prodotti e distinguere chi lavora con elementi di prima qualità dalla concorrenza, anche per farsi valere maggiormente sul mercato.

Iniziativa Trackyfood

In un dato contesto è nata un paio di anni fa e si sta velocemente diffondendo una piattaforma chiamata Trackyfood, figlia dell’azienda TrackySat Srl, che fa della tracciabilità della filiera alimentare il suo punto di forza. La novità risiede nella blockchain, tecnologia che permette, oltre all’anticontraffazione dei prodotti, di monitorare gli stessi grazie a una serie dati automaticamente raccolti, al fine di rendere più agevole non solo il lavoro dei produttori e dei certificatori, ma anche garantire con affidabilità al consumatore la natura del prodotto, la sua provenienza e le materie prime utilizzate, accessibili anche attraverso un QR-code dinamico. «Queste opportunità digitali vanno calate negli specifici contesti, ma il servizio tecnologico è flessibile e personalizzabile secondo le necessità dei clienti», assicura il Chief Technology Officer di Trackyfood Federico Persico.

Vantaggi per i ristoratori

La certificazione dei dati nelle filiere, attraverso un servizio di questo tipo “ready to use”, rappresenta di certo anche un forte elemento per rinforzare il marketing di piccole e grandi realtà, come possono essere ristoranti o catene alimentari dedicate alla vendita di prodotti specifici, possibilmente diversi dalla media. Un ristoratore può infatti comprovare la qualità dei propri prodotti rendendo la tracciabilità degli stessi disponibile ai propri clienti, a portata praticamente di click o di un tocco sul proprio smartphone. Di fatto un modo per abbracciare, grazie a soluzioni tecnologiche, il valore della tradizione e della cultura gastronomica, meglio se legata a territori specifici, come può avvenire in Italia, o alla particolarità di certi alimenti. Un vantaggio per lo slow food e per quelle realtà che prediligono la qualità rispetto alla quantità.

Tutela del consumatore

Tutti i dati relativi a certificazioni, tracciabilità, origine e provenienza, valorizzati e resi noti dalla tecnologia, non possono che essere un valore aggiunto per tanti marchi anche agli occhi dei consumatori finali. La tutela dalla contraffazione è un altro vantaggio, ma il valore aggiunto è la possibilità dei singoli di accedere autonomamente a tutti i dati messi a disposizione. Riprende così quell’aspetto, che attrae sempre di più i clienti, di storytelling e narrazione relativo all’attività dei singoli business. Può essere la catena che porta il caffè espresso nel Regno Unito e negli Stati Uniti oppure il ristorante che offre ai clienti la cucina di uno specifico territorio, italiano o straniero che sia. La digital transofrmation offerta dalla tecnologia blockchain, con dati immutabili e certificati, è inoltre un trend che attraversa il settore alimentare già dal 2017, e garantisce una rapida soluzione anche in caso di situazioni critiche per la “food safety”.

18 ottobre 2020
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